venerdì 1 aprile 2016

Terremerse assolta nel processo per la Cantina di Imola: il fatto non sussiste!



Mercoledì 30 marzo, il Tribunale di Bologna ha dichiarato Terremerse e Cantina Colli Romagnoli “non responsabili degli illeciti a loro rispettivamente ascritti …perché il fatto non sussiste” .

Com’è noto l’addebito nasceva dalla contestazione della violazione dell’art. 24 del D.Lg. 231/2001 (Indebita percezione di erogazioni, truffa in danno dello Stato o di un Ente Pubblico,  ….) che prevede un illecito amministrativo dipendente dal reato di cui all’art. 640 bis c.p. (truffa aggravata: fattispecie contestata alle persone fisiche).


Il fatto principale contestatoci, l’indebito percepimento di finanziamenti, era già stato dichiarato prescritto nel giudizio di primo grado svoltosi a carico degli imputati persone fisiche, viceversa l’episodio relativo allo svincolo della fideiussione, prestata all’Ente Pubblico da parte nostra per ottenere il finanziamento e considerato come fatto a sé stante, era stato dichiarato insussistente dalla  Corte d’Appello di Bologna, che infatti con sentenza del 09.04.2015 (n. 1518) aveva assolto  Gianni Errani nonché gli altri imputati.

Ora, il Giudice che aveva in carico la posizione di Terremerse e Colli Romagnoli quali enti incolpati ex D.lgs. 231/01, in considerazione del passaggio in giudicato della sentenza della Corte d’Appello, ha emesso sentenza di assoluzione rilevando che “l’accertata insussistenza del reato presupposto – sotto il profilo di tutti gli elementi costitutivi, ivi compresi quelli oggettivi – comporta l’inconfigurabilità dell’illecito amministrativo”.
Il Procedimento penale a carico degli enti ha quindi avuto il medesimo epilogo di quello delle persone fisiche.

Come già avevamo sostenuto esprimendo la nostra solidarietà a Gianni Errani, in occasione della sua assoluzione, giunta dopo un lungo e faticoso percorso giudiziario, viene premiata la sobrietà e la perseveranza della linea di difesa che Terremerse ha mantenuto, confidando nella imparzialità della Magistratura e rivendicando fermamente la correttezza dell’operato dei propri dirigenti.

L’unico rammarico è per il protrarsi interminabile della vicenda giudiziaria, già da 6 anni a questa parte, con importante impegno di risorse umane e finanziarie, in una fase in cui Terremerse, come del resto l’imprenditoria tutta, ha dovuto fare i conti con la crisi finanziaria globale e con una difficilissima situazione di mercato, uscendone peraltro rafforzata e con nuove potenzialità di crescita.

Un rinnovato ringraziamento vivissimo va da parte nostra al Collegio della Difesa, che ha prestato lassistenza nei vari gradi di giudizio e un ringraziamento altrettanto vivo agli Amministratori, ai Soci e ai dipendenti di Terremerse, che in tutto questo tempo non hanno mai fatto mancare la loro solidarietà e fiducia nella Cooperativa.