venerdì 29 luglio 2011

Monitoraggio e consiglio con “Agronomia Attiva”

E’ in corso il programma di visite, monitoraggio e consiglio nei confronti di numerosi soci Terremerse produttori di pesche e nettarine. Obiettivo: valutare i fattori agronomici che possono essere oggetto di azioni migliorative, nella convinzione che questo lavoro può consentire un effettivo innalzamento delle rese e delle pezzature delle produzioni di pesche e nettarine.

«Nel corso di queste visite vengono individuati gli squadri su cui si vuole approfondire l’analisi e di questi si considerano: varietà, portainnesto, vivaio di provenienza delle piante e modalità di gestione del suolo – spiega Valerio Bucci, Coordinatore tecnico Ortofrutta -Se è presente un impianto di microirrigazione si rilevano anche i dati dell'impianto, come il numero di irrigatori e la loro portata; si considera inoltre la tipologia delle acque utilizzate, proponendo la possibilità di effettuare una misurazione di pH e conducibilità. Altri dati richiesti sono la concimazione effettuata e programmata, nonché le rese attese. Si valuta, inoltre, la potatura invernale effettuata e l’allegagione della varietà nell’annata».

Rilevate tutte queste informazioni è necessaria un’elaborazione dei dati che fornisca la possibilità di stilare un foglio sintetico d’indicazioni che viene consegnato in una successiva visita. In tale prospetto sono indicati nel frontespizio i dati della analisi del terreno più recente, come riferimento delle caratteristiche del suolo in cui si opera.
Successivamente, viene indicata una griglia personalizzata con i consigli di durata di accensione dell’irrigazione (in ore nei vari periodi, scanditi in 15 giorni per 15 giorni) valutati sulle caratteristiche dell’impianto irriguo rilevate in precedenza. «Ovviamente questo calcolo è basato sulle esigenze idriche del pesco nei nostri territori, ma deve essere verificato sulla propria azienda in conseguenza delle più o meno consistenti irregolarità distributive degli impianti e delle difformità nella tessitura del suolo nell’ambito degli stessi impianti frutticoli», precisa Bucci.
Un altro aspetto che viene ribadito è di non abbandonare completamente l’irrigazione in post raccolta, ma di dimezzarne la durata.
Nell’ultima parte del prospetto si prende in considerazione la concimazione effettuata e prevista da parte dell’azienda, con a fianco le unità di Azoto, Fosforo e Potassio che con questo piano vengono distribuite, mettendole a confronto sia con le unità asportate in conseguenza delle rese produttive attese, sia con le unità standard consigliate dal Disciplinare di Produzione Integrata della Regione Emilia-Romagna per il pesco.
Alla luce di questi confronti viene data una valutazione di congruità o di carenza della concimazione con i consigli relativi per ovviare agli squilibri del piano di concimazione previsto dall’azienda agricola.

lunedì 25 luglio 2011

Progetto Life Seq-Cure da premio

I Paesi membri dell’Unione Europea hanno assegnato al progetto Life Seq-Cure  il premioBest of the Best Life Environment Projects 2010”. Il progetto, coordinato dal Centro Ricerche Produzioni Animali – CRPA, è stato realizzato grazie alla collaborazione di diversi partner, tra cui Terremerse.
Terremerse ha condotto attività sperimentali e divulgative di grande rilievo per il progetto stesso.
Si tratta di un riconoscimento estremamente importante, che certifica la validità di Seq-Cure e l’efficacia del lavoro svolto per la sua realizzazione. Il progetto ha affrontato sotto l'aspetto agronomico, energetico e ambientale le tematiche della produzione di energia a partire dalle biomasse, con l’introduzione in agricoltura di sistemi di produzione in grado di accrescere l’accumulo di carbonio nei suoli attraverso colture energetiche fertilizzate con residui organici.
Il progetto, iniziato nel dicembre 2006 e terminato nel 2010, in ambito nazionale aveva già ricevuto nel 2009 il “Premio Emilia-Romagna Sostenibile 2009” per la categoria “Innovazione di Processo”.

venerdì 22 luglio 2011

Terremerse al talk show “Emergenza frutticoltura”

Sabato 23 luglio ore 15.00 (durata 90’) e domenica 24 luglio ore 13.00 e ore 19.30 (durata 25’) su Nuovarete (canale 110) andrà in onda il talk show dal titolo “Emergenza frutticoltura. Quale futuro per l’impresa agricola”. Fra i vari invitati chiamati ad affrontare l’argomento ci sono anche il Direttore Ortofrutta Terremerse, Egidio Mordenti, e il nuovo Presidente dell’OP Pempacorer, Luciano Pula.

Nel dibattito, moderato da Sauro Angelini, si approfondisce  in particolare l’andamento della campagna di commercializzazione delle pesche e nettarine, i cui risultati disastrosi hanno reso la situazione ormai insostenibile per i produttori, che da diversi anni vedono i loro redditi annullarsi a causa dei bassi prezzi praticati e dalla riduzione dei consumi.

Gli altri partecipanti al talk show:  Gian Luca Bagnara, economista agroalimentare; Giacomo Suglia, presidente Apeo; Sauro Zoffoli, imprenditore agricolo; Patrizio Neri, coordinatore Commissione tecnica frutta fresca Fruitimprese; Romeo Lombardi, presidente Alimos; Claudio Canali, presidente Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini; Mauro Battistini, Orogel Fresco; Andrea Domeniconi, imprenditore agricolo.
Collegamenti telefonici con: Sandro Brandolini, componente Commissione Agricoltura Camera Deputati; Roberto Fiammenghi, direttore operativo commerciale food Coop Italia

martedì 19 luglio 2011

A spasso sotto le stelle a Bagnacavallo


E’ diventato oramai un appuntamento tradizionale per Bagnacavallo e per Terremerse, che sempre vi partecipa. Giovedì 21 luglio, a partire dalle ore 20, prenderà vita l’iniziativa "A spasso sotto le stelle lungo il Canale Naviglio". Si tratta di una festa a tappe lungo la pista ciclabile di via Destra Naviglio. Terremerse, in collaborazione con Intesa, allestirà a Casa Dosi (civico n. 22) un gustoso punto di ristoro dove sarà possibile degustare sangria, prosciutto e melone, vino e salumi, cocomero e pesche. A fare da cornice alla parte enogastronomia ci saranno la musica dal vivo dei “Maya Basta” e lo spettacolo di danza contemporanea/romagnola a cura della scuola di danza “Passi di Danza”.

venerdì 15 luglio 2011

Crisi settore peschicolo: Terremerse e O.P. Pempacorer proseguono con gli interventi per salvaguardare il lavoro dei produttori

Nei giorni scorsi la Cooperativa Terremerse e l’Organizzazione di Produttori Pempacorer avevano destinato in beneficenza una parte di produzione peschicola ritirata dal mercato. Nella mattinata di giovedì 14 luglio altre pesche e nettarine sono state ritirate e “sacrificate” in biodigestore per la produzione di energia e di compost.
Si tratta dei primi interventi attuati da Terremerse e O.P. Pempacorer, nel rispetto delle normative vigenti, per cercare di fronteggiare lo stato di forte crisi che sta attraversando il comparto peschicolo.
La distruzione del prodotto, dati gli attuali prezzi di ritiro consentiti dal regolamento, non è la soluzione del problema; un problema nato sommando ad antiche carenze strutturali e al calo dei consumi, una serie di sfavorevoli e pesanti fattori congiunturali, fino a determinare l’attuale situazione di insostenibilità del mercato.
«Nelle opportune sedi stiamo cercando di ottenere da parte della UE un adeguamento del prezzo di ritiro e dei volumi ammissibili, altre che nuove regole per avere maggior trasparenza nel rapporto con la distribuzione – fanno sapere da Terremerse e O.P. Pempacorer – Attualmente il ricorso al ritiro dei prodotti dal mercato è in gran parte a carico dei produttori e delle loro organizzazioni, che si accollano questo ulteriore sacrificio per tentare in extremis di contribuire a tonificare un mercato altrimenti non più sostenibile».
Oltre a Terremerse e Pempacorer anche tutte le altre Organizzazioni di Produttori hanno ritirato pesche e nettarine dal mercato, per lanciare un segnale unitario nei confronti di tutti i protagonisti che hanno la possibilità di invertire questo trend negativo, dalla Grande Distribuzione alle Istituzioni preposte a livello provinciale, regionale, nazionale e comunitario.

mercoledì 13 luglio 2011

Terremerse e O.P. Pempacorer: il punto sulla crisi del settore peschicolo

Dopo alcuni tentativi non andati a buon fine, come invece si auspicavano già da diverse settimane i rappresentanti di Terremerse e dell’O.P. Pempacorer all’interno del TOR (Tavolo Ortofrutticolo Regionale), nella serata dell’11 luglio nella sede della Regione Emilia-Romagna è stata definita un’unità d’intenti fra Organizzatori di Produttori, Associazioni Professionali e rappresentanti delle Istituzioni per affrontare la grave crisi che sta incontrando il settore peschicolo nazionale.

Il primo intervento messo in campo riguarda il ritiro del prodotto dal mercato, in quanto i prezzi di queste settimane non permetteranno neanche di recuperare il 50% dei costi di produzione sostenuti dagli agricoltori. Terremerse e O.P. Pempacorer, nel rispetto delle normative vigenti, hanno previsto di destinare una parte di prodotto in beneficenza e, con molto rammarico vista la passione e i sacrifici che i propri soci mettono nel lavoro, un’altra parte sarà destinata alla produzione di energia e al compostaggio. La consapevolezza è ovviamente che la distruzione del prodotto non sia la soluzione, ma uno dei pochi modi per cercare di tamponare il crollo dei prezzi.

Le cause della crisi attuale sono molteplici. Ai problemi oramai “storici” di cui soffre la peschicoltura nostrana, si vanno ad aggiungere questioni congiunturali e quindi difficilmente prevedibili. Ad esempio, gli andamenti climatici non usuali hanno causato un anticipo di produzione in Romagna, mentre un ritardo al Sud Italia e in Catalogna. Quindi, prodotti che solitamente arrivavano sul mercato in momenti differenti si sono “sovrapposti” causando un’eccessiva offerta, non compensata da un aumento di domanda. Anzi, la domanda è calata in tutta Europa dove le condizioni climatiche non favoriscono il consumo di frutta fresca e dove l’allarme Escherichia coli ha creato un vero e proprio crollo in Germania, fra i maggiori importatori di frutta italiana.

«Le politiche cui si ricorre normalmente per superare la crisi del comparto possono fare ben poco in questa drammatica situazione – fanno sapere i vertici di Terremerse e O.P. Pempacorer – Da sempre siamo impegnati sul fronte della valorizzazioni e sull’innalzamento della qualità dei prodotti, come pure abbiamo sempre lavorato per fidelizzare i canali della Grande Distribuzione. Questo però non è più sufficiente. Adesso bisogna mettere in atto interventi più efficaci a livello nazionale e comunitario per scongiurare il rischio di drastici ridimensionamenti degli impianti che in un futuro potrebbe significare far aumentare le importazioni di nettarine e pesche da altri Paesi, europei e non solo».

Fra gli interventi che Terremerse e O.P. Pempacorer si auspicano, ci sono: l’aumento ad almeno il 10% delle quantità di prodotto ritirabile in caso di crisi (attualmente nell’OCM del settore è previsto il 5%); la facoltà delle Organizzazioni di Produttori di poter accumulare le risorse non spese nell’annata, per fronteggiare successivi periodi di crisi; aggiornare i prezzi del ritiro per determinare una soglia minima accettabile al di sotto della quale non scendere.
Inoltre, i Governi europei dovrebbero assicurare che le misure di ritiro dal mercato fossero equamente rispettate da tutti i protagonisti del settore, quindi non solo dalle O.P. che in Italia rappresentano appena il 30% della produzione, per evitare situazioni di speculazione da parte di altri operatori.

«Come Terremerse e O.P. Pempacorer avanziamo la richiesta di arrivare ad una posizione comune da parte della UE almeno sui ritiri per quanto riguarda la Spagna e ci auspichiamo che il Governo italiano adotti quanto prima provvedimenti uniformi nei confronti di tutti – proseguono i dirigenti delle due realtà – Dal momento che non si sono verificate le condizioni minime accettabili abbiamo premuto perché si organizzassero i ritiri delle pesche e delle nettarine dal mercato, almeno quelle di tutte le Organizzazioni di Produttori nazionali. Si tratta di un intervento minimo e che non risolverà di certo il problema, però rappresenta un segnale unitario per il mercato di destinazione: non possiamo più sopportare la flessione dei prezzi e su questo versante speriamo che si arrivi ad una condivisione fra produttori e Grande Distribuzione sulle regole di commercializzazione. Un segnale anche per le autorità preposte e per il Governo perché quanto prima intervenga con misure appropriate alla crisi. Le O.P. stanno quindi utilizzando tutti gli strumenti, anche se deboli, messi a disposizione dalla legislazione attuale per tutelare gli interessi dei propri soci e per cercare di tonificare il mercato».
«Considerando che le previsioni di produzione delle prossime settimane segnalano una sensibile riduzione dell’offerta visto l’esaurirsi  dei prodotti provenienti dal Sud Italia e dalla Catalogna – concludono di dirigenti di Terremerse e O.P. Pempacorer – vogliamo metterci nelle condizioni di intercettare  una ancora possibile ripresa del mercato in vista dell’arrivo delle maggiori quantità di produzione romagnola, ovvero quella delle varietà di pesche e nettarine medie e tardive».

giovedì 7 luglio 2011

Terremerse: assemblee soci impegnati nel settore pomodoro da industria

Mercoledì 13 luglio sono in programma tre assemblee per i soci Terremerse impegnati nel settore del pomodoro da industria. All’ordine del giorno: l’aggiornamento della situazione commerciale e agronomica, l’organizzazione della campagna pomodoro 2011, la distribuzione dei bollettari di consegna del pomodoro.
Le assemblee si svolgeranno: alle ore 8.30 al Centro Terremerse di Comacchio (località Cippo Folegatti, 1), alle ore 11 al Punto Vendita Terremerse di S. Giuseppe di Comacchio (Via Statale Romea, 173), alle ore 20.30 alla Sala Riunioni della Casa del Popolo di Longastrino (Piazza del Popolo, 2/A).

martedì 5 luglio 2011

Modello Organizzativo 231 e Codice Etico

Il D.Lgs. 8 giugno 2001 n. 231 ha introdotto per la prima volta nel nostro ordinamento un regime di "responsabilità amministrativa" a carico delle Società. In merito alle problematiche introdotte dalla normativa, Terremerse ha scelto di adottare il Modello Organizzativo 231  , costituito da un complesso di regole, strumenti e condotte funzionali a dotare la Società di un efficace sistema organizzativo e di gestione idoneo a prevenire le condotte penalmente rilevanti poste in essere dalla Società stessa o dai soggetti sottoposti alla sua direzione e/o vigilanza.
L’adozione del modello, che costituisce una facoltà e non un obbligo, fornisce, tra le altre cose, l’opportunità di verificare, revisionare e integrare i propri processi decisionali e operativi, nonché i sistemi di controllo, nell’ottica di una razionalizzazione procedurale a garanzia del rispetto della legge. Inoltre, consente di sensibilizzare tutti i dipendenti e gli stakeholders (clienti, fornitori, partner, ecc.) che saranno tenuti, nella conduzione delle proprie attività, a comportamenti corretti e trasparenti in linea con i valori etico-sociali di Terremerse e tali comunque da prevenire il rischio di commissione di reati.
Dalla fine del 2010 Terremerse adotta e applica anche il “Codice Etico”, che contiene i principi ispiratori della politica aziendale e costituisce la base su cui è impostato il sistema di controllo preventivo. Attraverso questo documento, Terremerse intende diffondere i valori di correttezza, lealtà, integrità e trasparenza nonché i valori fondanti della cooperazione, che devono improntare tutte le azioni e i comportamenti dei soggetti che operano direttamente o indirettamente nell’attività della Cooperativa (clienti, fornitori, soci, cittadini, dipendenti, collaboratori, istituzioni pubbliche e chiunque altro sia interessato dall’attività dell’azienda).
Terremerse ha istituito anche l’Organismo di Vigilanza (ODV) che garantirà il controllo sull’osservanza del modello e l'efficacia delle misure adottate per prevenire la commissione dei reati identificati dal Decreto, garantendo altresì una gestione corretta dell'azienda. L'Organismo di Vigilanza potrà essere contattato per qualsiasi segnalazione o chiarimento.