giovedì 29 agosto 2013

TTV Tour 2013 Deutz-Fahr per i soci Terremerse


Venerdì 6 settembre dalle ore 10 alla Coop. Giulio Bellini (via Garusola 3, Filo d’Argenta) farà tappa il TTV Tour 2013  Deutz-Fahr. In questa occasione i soci di Terremerse potranno vedere all’opera e provare alcuni dei trattori a trasmissione continua più performanti delle Serie 7 e 6.

lunedì 26 agosto 2013

Cereali a paglia: prime valutazioni sulla campagna 2013


Le operazioni di raccolta dei cereali a paglia sono terminate ed è già possibile fare alcune valutazioni di massima sui risultati produttivi di questa campagna, che purtroppo non hanno brillato e nella maggior parte dei casi si sono rivelati molto bassi.
Quasi ovunque le produzioni e le caratteristiche qualitative principali si sono rilevate inferiori a quelle dello
scorso anno.
Questo è dovuto principalmente all’abbondante piovosità di quest’anno che non ha certamente favorito il normale sviluppo vegetativo dei cereali a paglia e, spesso, i ristagni idrici hanno creato un ambiente non favorevole alla colture stesse e a volte non ha consentito di effettuare concimazioni, diserbi e i trattamenti di difesa nei giusti tempi.
I risultati sono stati molto altalenanti nei diversi areali, anche nelle aziende agricole della stessa zona, proprio in funzione delle condizioni di drenaggio presenti.
Oltre alla piovosità, gli sbalzi di temperatura, con forte escursione termica giorno/notte, possono essere una delle cause del minor numero di cariossidi/spiga, che insieme al minor numero di culmi giustificano le rese inferiori alla norma.
In generale la produzione è stata inferiore del 15/20 % rispetto al 2012, con rese medie che variano a seconda degli areali produttivi.
«Nell’area del ravennate possiamo dire che per quanto riguarda i frumenti teneri, quelli comunemente chiamati “misti rossi”, hanno reagito meglio alle sfavorevoli condizioni atmosferiche con rese medie che oscillano tra i 6-6,5 tn/ha, con anche delle punte per alcune varietà che hanno superato le 8 tn/ha; mentre per i frumenti teneri “bianchi” e il frumento duro le cose sono andate diversamente ed escono più penalizzati – spiega Augusto Verlicchi, Direttore settore cerealproteici di Terremerse -  Stessa situazione, ma con rese medie leggermente inferiori nell’area del ferrarese: 5,5-6,5 tn/ha per i grani teneri rossi e 5 -6 tn/ha per i grani teneri bianchi, 4,5-5,5 tn/ha per il grano duro.»
Anche da un punto di vista qualitativo la situazione dei frumenti teneri e del frumento duro è molto disforme
e certamente notevolmente diversa rispetto allo scorso anno. Per quanto riguarda i teneri, la prevalenza di prodotto con peso ettolitrico da 78/80 è compensato con partite che presentano pesi elevati di 83/84, con un livello proteico medio di circa 12,50 -13. Per i duri un peso ettolitrico medio attorno a 79-80 e un livello
proteico medio da 12 a 13, comunque di quasi 2 punti inferiore allo scorso anno, con purtroppo un aumento di cariossidi Volpate e soprattutto del “Bianconato”, un po' su tutte le varietà.

«Per quanto riguarda il dato sulla quantità ritirata da Terremerse, il risultato è molto confortante e in controtendenza rispetto a un generale calo produttivo: infatti abbiamo superato il quantitativo ritirato lo scorso anno – sottolinea Verlicchi - In termini generali, il nostro dato è certamente più interessante se lo rapportiamo al lieve incremento delle superfici, che il bollettino Agrit di giugno ha stimato per l’Emilia Romagna: appena un + 3% rispetto al 2012». Mentre per quanto riguarda la situazione delle superfici a
livello nazionale, sempre il bollettino Agrit appena pubblicato sul sito del Ministero delle Politiche Agricole stima:
• Frumento duro:
1.081.000 ettari (-17% rispetto al 2012);
• Frumento tenero:
601.000 ettari (-3%);
• Orzo:
274.000 ettari (+ 2%).
Le rese produttive inferiori alla norma sia di frumento tenero e sia di frumento duro, con oscillazioni notevoli
anche nell’ambito delle stesse varietà, le caratteristiche merceologiche in molti casi al di sotto degli standard normali con pesi specifici e indici proteici mediamente bassi in particolare per frumenti duri, creano i presupposti per una campagna commerciale difficile e dall’andamento incerto.
Dopo un’annata, quella scorsa, caratterizzata da prezzi di tutto rispetto, assistiamo in quest’avvio di campagna al un calo di tutte le precedenti quotazioni, soprattutto per effetto di una maggior disponibilità di prodotto nella U.E. L’andamento stagionale sta favorendo le buone rese produttive degli altri Paesi europei, anche se ancora regna una certa incertezza sulla qualità dei raccolti.
Il contesto di riferimento, dunque, si presenta diverso a quello dello scorso anno, quando gli effetti della siccità sulle produzioni avevano influenzato positivamente la partenza delle quotazioni dei principali cereali.
Quest’anno c’è quindi da attendersi un situazione commerciale “più normale” rispetto a quella del 2012: la differenza sarà molto incentrata sugli aspetti qualitativi dei diversi areali produttivi.
Conclude Verlicchi: «A fronte, comunque, di annate produttive che da un punto di vista climatico si differenziano notevolmente e che influiscono non solo sui risultati produttivi ma anche a livello commerciale, la corretta gestione “agronomica”, a iniziare dalla sistemazione e preparazione del letto di semina, passando per una giusta fertilizzazione impostata su una “analisi del terreno” per evitare sprechi ma anche carenze, un’attenta e puntuale difesa, l'individuazione della “tipologia” e della “varietà” più adatta all’areale di produzione e la valorizzazione mercantile, compreso la gestione commerciale e la sua immissione sul mercato, diventano fattori determinanti e irrinunciabili per mantenere la redditività della coltura».

giovedì 22 agosto 2013

Monitorare la risposta produttiva della coltura


La registrazione di dati sul modo in cui ha risposto la pianta in termini produttivi risulta agevole oramai con la maggior parte delle macchine da raccolta, costituendo un’interessante opportunità per l’azienda agricola che può così quantificare in maniera oggettiva quanto ha prodotto la coltura nei diversi appezzamenti e nelle singole porzioni di ognuno di questi.

A fronte di tale evoluzione tecnica, però, non sempre si accompagna un soddisfacente interesse da parte dell’azienda fondamentalmente per due motivi:
il primo è che l’operatore non ha mai avuto a disposizione questo strumento e quindi persegue nella convinzione di poterne fare a meno, certo di poter contare sull’esperienza maturata negli anni e sulle informazioni raccolte nelle diverse stagioni. In realtà questo strumento non va a sostituire il ruolo dell’operatore, ma va ad integrare in maniera oggettiva le conoscenze e i riscontri delle stagioni precedenti, e proprio per questo risulta molto interessante per poter puntare a ottenere il massimo risultato da ogni appezzamento coltivato;
il secondo, non meno importante, è legato alla confidenza dell’operatore con sistemi di registrazione, dati e software di analisi: il tutto si è spesso risolto con la stampa dei dati grezzi per una loro consultazione a posteriori, risultata poi poco utile in quanto non rappresentativa spesso delle condizioni presenti in campo.

A fronte di un interesse che sta crescendo nei confronti dell’argomento, è bene sottolineare un aspetto molto importante: se la possibilità di avere a disposizione dei dati su come producono gli appezzamenti è un’opportunità per tutte le aziende, non è altrettanto facile che tutte le aziende possano arrivare a utilizzare le informazioni contenute nei dati raccolti in campo.
Giusto per fare un esempio: i dati registrati possono contenere degli errori, vanno quindi puliti, vanno poi comparati a quelli degli altri appezzamenti e vanno interpretati per poter ricavarne le informazioni necessarie a gestire nel modo migliore le differenze che si presentano in una mappa di produzione. Ma queste operazioni vengono compiute una volta l’anno, dopo la raccolta, e quindi per quanto potente e affidabile possa essere il software con cui vengono realizzate, spesso è facile dimenticare i passaggi da eseguire o il percorso completo per arrivare a dei dati attendibili su cui fare dei ragionamenti. E proprio questo, a volte, scoraggia l’operatore, anche a causa di un approccio troppo semplicistico o poco preparato da parte di chi affianca l’azienda o da anni parla di questi argomenti senza averne piena e adeguata conoscenza: tutto ciò, infatti, ha portato a una diminuzione del valore delle mappe di produzione, che è bene precisare in maniera chiara non servono né per capire se il campo produce di più o di meno, dato che questa informazione è già conosciuta dall’azienda, né se ci sono delle differenze di produzione, perché nel 90% dei casi la risposta produttiva di un appezzamento non è mai omogenea al suo interno, quale che sia la coltura.

Una mappa di produzione serve invece per definire la reale potenzialità produttiva di un appezzamento, così da adeguare a questa l’impiego di mezzi tecnici: alle informazioni che in essa sono contenute si devono perciò aggiungere i dati sulle proprietà del terreno, oltre che quelli relativi alla capacità produttiva dell’ibrido o della varietà coltivati.
Solo in questo modo le informazioni raccolte nel corso degli anni possono essere veramente di aiuto all’azienda agricola per rendere ancora più preciso il modo in cui vengono coltivati i singoli appezzamenti, rispetto a quanto l’azienda non sappia già fare a partire dai dati di resa media, che però appiattiscono e nascono delle differenze la cui gestione è spesso conveniente dal punto di vista economico.

Dal punto di vista pratico, al fine di poter arrivare a completare l’intero percorso della mappatura, è bene cominciare con il raccogliere dei dati realistici e attendibili già dal campo, tenendo a mente quattro regole fondamentali.
1 I sensori sono oggi in grado di eseguire delle misure molto precise, ma è necessario avere cura del loro stato e quindi verificarne l’usura: un esempio molto diffuso è dato dalle piastre di lettura del sensore di quantità di prodotto raccolto, che va tenuta sotto controllo così da evitare delle letture troppo discordi rispetto al peso reale. Spesso, infatti, l’operatore non riuscendo ad allineare i due valori tralascia questo accorgimento registrando dei dati non coerenti con la situazione in campo, anche se i realtà è proprio lo stato del sensore la causa del malfunzionamento.
2 Spesso le condizioni in cui si raccoglie il prodotto sono soggette a variazioni non previste, legate spesso al prodotto allettato (es. grano o riso) o a differenti stadi di maturazione (es. soia) all’interno dello stesso appezzamento: per evitare di registrare dati poco attendibili è sufficiente correggere il modo in cui il sensore esegue le misurazioni, cosa che oggi si può fare comodamente interagendo con il monitor in cabina, senza interrompere il lavoro.
3 Per i sistemi volumetrici, che necessitano del peso specifico della granella per la stima della quantità raccolta, è bene ripetere la misura di questo parametro almeno a ogni cambio di varietà raccolta o quando le condizioni del campo risultano visibilmente differenti, così da garantire dei dati confrontabili poi con quelli reali misurati alla pesa o al centro di raccolta.
4 Qualsiasi sistema stima la quantità a partire dall’area raccolta, che a sua volta dipende dalla larghezza della barra: se questa varia, allora anche il dato può risultare più o meno falsato, in quanto il prodotto pesato non viene riferito alla corretta superficie. Questo problema, che nel caso delle macchine da raccolta di nuova generazione viene risolto in automatico dal sistema grazie alla capacità di riconoscere in ogni momento la posizione della macchina rispetto alla passata che l’operatore sta compiendo, può essere facilmente evitato anche nei sistemi meno recenti agendo semplicemente sul tasto apposito durante la raccolta: tale operazione, che non comporta alcuna perdita di tempo per l’operatore è in grado di preservare la qualità del dato registrato.

mercoledì 21 agosto 2013

E’ uscito il nuovo numero della rivista Terremerse


E' uscito il numero 4-2013 (agosto) della Rivista "Terremerse territori e mercati in rete". Come di consueto, sono molti e interessanti gli argomenti trattati. Di seguito il sommario.
La rivista è inoltre consultabile anche online da questo sito (previa registrazione) con la modalità “sfogliabile” oppure da iPad (previa abilitazione da parte della Redazione).

Editoriale
Diventa obbligazionista con il prestito “Sviluppo Solidale”

Notizie dalla cooperativa
Risparmio per i Soci grazie a Consenergy2000
Nuove Convenzioni per i Soci Terremerse

Filiere
Cereali a paglia: prime valutazioni sulla campagna 2013
Centri di ritiro mais, sorgo, soia, girasole 2013/14
Campagna frutta estiva: prime indicazioni dal mercato
Terremerse nel 2012 ha ritirato 43.500 ql. di kiwi
La nuova PAC 2014 - 2020

Agrotecnica
Quali fertilizzazioni in questo periodo?
Indicazioni fitosanitarie e agronomiche
Cynodon dactylon: infestante di difficile controllo

Agricoltura di precisione
Misurare il vigore vegetativo del vigneto

Macchine e attrezzature
TTV 7250 un nuovo punto di riferimento

Giardini e orti
Spazi verdi: dal progetto alla realizzazione. Fase 4
I lavori nell’orto per il mese di agosto e settembre

Attualità
Consigli per i piccoli allevamenti familiari

Appunti digitali
PDF - Portable Document Format

Cucina
Peperoni ripieni di carne di maiale e salsiccia