mercoledì 31 agosto 2011

Valutazioni cereali a paglia campagna 2011


Le operazioni di raccolta dei cereali a paglia si sono da poco concluse e si possono già trarre alcune prime considerazioni.
Le superfici investite nel 2010 per i cereali a paglia sono state inferiori all'anno precedente (i dati nazionali fonte Agrit -15% frumento tenero, - 11,7% frumento duro).
«Sulla produzione di frumento tenero e duro il principale fattore che ha influito sulle rese finali è stato l’epoca di semina: frumenti seminati precocemente hanno fornito in generale buone produzioni, mentre quelli seminati tardivamente (dicembre) non hanno raggiunto rese elevatissime», spiega Augusto Verlicchi, Direttore Cerealproteici Terremerse L’andamento stagionale primaverile è stato caratterizzato da temperature miti, con scarse precipitazioni, ma intervallate che hanno agito positivamente favorendo il riempimento
delle cariossidi. Le precipitazioni accompagnate dalle giuste concimazioni, nel caso dei frumenti seminati in autunno, hanno favorito gli elevati pesi specifici della granella, costituendo la base per raggiungere buone rese unitarie.
Nei frumenti a semina tardiva con minor grado di accestimento, e quindi con meno piante per metro quadrato, sono stati ottenuti livelli produttivi appena sufficienti.
«La buona tecnica agronomica influisce sensibilmente sui risultati finali: infatti concimazioni scarse ed eseguite in tempi non appropriati, hanno penalizzato le rese produttive; coltivazioni seminate su terreni non correttamente preparati o che hanno
presentato ristagni idrici durante la coltivazione, hanno evidenziato morie o mancati accestimenti delle piante, fornendo rese ben al di sotto della norma», spiega Verlicchi.
Per quanto riguarda l’aspetto sanitario, le precipitazioni di fine inverno avevano favorito l’insorgenza di Septoriosi nelle foglie basali delle piante di frumento tenero e duro. I trattamenti fungicidi abbinati al diserbo o eseguiti prima dell’emissione della foglia a bandiera, congiuntamente con l’andamento stagionale primaverile non favorevole alle malattie fungine, hanno controllato bene questa avversità. Le ridotte precipitazioni in maggio insieme ai trattamenti fungicidi eseguiti puntualmente alla spigatura non hanno
favorito la Fusariosi della spiga.
«La particolarità dell’annata è senza dubbio la forte disomogeneità delle produzioni dei cereali nei diversi areali produttivi, anche se la qualità della granella è risultata mediamente buona sia sotto il profilo sanitario sia sotto quello merceologico – illustra il Direttore Cerealproteici Terremerse - Anche se non in modo definitivo, è già possibile valutare i risultati specifici di alcune varietà di frumento tenero e duro. A livello qualitativo, vanno segnalati gli elevatissimi pesi specifici rilevati su Blasco e Mieti, portando in diversi casi a ottenere una media che a seconda degli areali produttivi oscilla tra l’ 83 e l’84% con un tenore proteico attestato su valori medi tra il 13 e il 14%. Per quanto riguarda il grano duro, nonostante le premesse deludenti derivanti da semine precarie avvenute in condizioni gronomiche talvolta impossibili e tardive, va segnalato che mediamente la produzione ottenuta è stata di buona qualità organolettica e igienico sanitaria, fornendo
validi risultati anche in termini quantitativi. Anche per questa coltura sono stati rilevati elevati pesi specifici che in diversi casi hanno portato a una media di oltre 82%, con un contenuto proteico medio che si attesta oltre il 13%».
Le buone produzioni unitarie non hanno però compensato le ridotte superfici destinate quest’anno al grano duro (da una prima analisi dei dati Istat del 2011 in Emilia Romagna
vi è una diminuzione rispetto al 2010 di oltre 18.500 ettari) per cui sono inferiori i quantitativi stoccati.
In ogni caso, nonostante la campagna appena conclusasi si possa definire mediamente buona, i quantitativi ritirati per effetto delle minori superfici investite e delle rese unitarie
altalenanti non saranno superiori a quelli, peraltro deludenti, dello scorso anno.

Dal punto di vista commerciale, gli aumenti di produzione stimati sui raccolti tutt’ora in corso in Cina, Russia e UE, e il ritorno dell'India sul mercato dell'export internazionale, contribuiscono purtroppo all’indebolimento dei prezzi del grano tenero.
Oggi, in particolare, il mercato è in fase di stallo in quanto si attende la conclusione delle trebbiature nei paesi grandi produttori di cereali.
In Italia, il raccolto dei cereali a paglia è terminato in tutte le aree.
La produzione di frumento tenero, nonostante le buone rese, è stata inferiore rispetto al 2010; mentre risultano mediamente buone le caratteristiche merceologiche.
«Relativamente ai prezzi del mercato, possiamo affermare che le quotazioni attuali, legate alle buone rese unitarie, assicurano una redditività della coltura in particolare per il frumento duro – conclude Augusto Verlicchi - Ad oggi, i raccolti di frumento tenero, seppur non ancora terminati in molte regioni d’Europa, non presuppongono la forte riduzione quantitativa dello scorso anno, ma le ultime precipitazioni avvenute sui raccolti del Nord Europa potrebbero determinare delle differenziazioni a livello qualitativo. Sui mercati europei e internazionali una delle maggiori incognite sarà le quantità di prodotto che i Paesi dell’Est immetteranno sui mercati di sbocco, in quanto dopo il blocco dell’export dello scorso anno sono ritornati pesantemente e a prezzi molto competitivi».