Con questo articolo iniziamo la pubblicazione dei
risultati della valutazione condotta da Consenergy 2000 su un campione di Soci
della Cooperativa che hanno aderito all’iniziativa, mettendo a disposizione le
proprie fatture e i contratti di fornitura.
L’analisi
si è focalizzata sul triennio 2010-2011-2012 e ha sostanzialmente individuato alcuni
gruppi omogenei:
• aziende agricole
con un’unica utenza (casa colonica) fornita in regime di tutela (tariffe
stabilite dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas);
• aziende agricole
con un’unica utenza (casa colonica) fornita a mercato libero;
• aziende agricole
con due o più utenze (es: impianti di irrigazione o ricoveri di attrezzi agricoli) fornite a mercato
di tutela;
• aziende agricole
con due o più utenze fornite a mercato libero.
Di seguito si presentano i risultati svolti sulla prima tipologia (Aziende agricole con unica utenza - casa colonica - fornita in regime di tutela) con riferimento alla sola energia elettrica.
Il caso preso
in esame si riferisce a una casa colonica con le seguenti caratteristiche:
• potenza impegnata: 3
kw;
• consumo medio annuo:
4000 kw/h, concentrato per oltre il 60% nelle fasce fuori picco (F2 e F3);
• tensione di
fornitura: Bassa Monofase o Trifase;
• contatore elettronico
a fasce;
• fornitura in regime
di tutela (Enel servizio elettrico) a tariffe non concordate, ma regolate
dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas.
Quello che
emerge dalla semplice lettura delle bollette è che l’azienda nel triennio
2010-2012 ha aumentato complessivamente la spesa per l’energia elettrica, pur
diminuendo il prezzo medio del kwh. Questo è dovuto al fatto che
l’incidenza, ovvero il peso del prezzo (costo materia prima) sull’imponibile di
fattura è sensibilmente diminuito mentre sono aumentati, evidentemente, altri
costi.
Questo trend
non è affatto atipico, ma è comune a tutte le utenze del mercato elettrico,
piccole e grandi. Principale responsabile di questo fenomeno, che ha ridotto
negli ultimi tre anni il potere di acquisto di tutti i consumatori, è la componente A3.
Che cos’e’ la
componente A3
È la voce
determinata dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas che serve a finanziare la
produzione di energia da fonti rinnovabili (tra cui anche gli incentivi al
fotovoltaico). Dalla fine del 2009 è cresciuta in modo esponenziale, arrivando
a incidere, oggi, per oltre il 25% della bolletta.
«Nel 2012 la componente A3 è aumentata
ben due volte (a maggio e ottobre) incidendo quindi complessivamente
sull’aumento per un 10% nell’anno 2012» spiaga Micaela Utili - Responsabile Consenergy2000. «Si noti che la componente A3 rientra tra gli
oneri non negoziabili, ovvero non determinabili contrattualmente con le società di
vendita. Viene applicata in modo uguale sia nei contratti a mercato libero, sia
nei contratti a mercato regolato, indipendentemente dal fornitore scelto.»
È ancora
possibile risparmiare?
Risparmiare
oggi sull’energia elettrica cambiando la modalità di acquisto o il fornitore è
più difficile che in passato, ma certamente ancora possibile. E l’acquisto
“aggregato” consente di fare meglio, soprattutto per i piccoli e medi
consumatori, rispetto all’acquisto singolo.
Il Socio
Terremerse esaminato in questa prima valutazione avrebbe risparmiato, a parità
di consumi, con le tariffe applicate ai Consorziati Consenergy, circa 160 euro nel triennio, ovvero il 15%
del costo complessivamente sostenuto per la materia prima, pari a circa il 7%
dell’imponibile di fattura.
Non è una sorpresa
osservare che il maggiore risparmio si sarebbe concentrato nell’anno 2010, anno
in cui i prezzi erano mediamente più alti rispetto al 2012, e la materia prima
aveva sul totale di fattura un’incidenza pari a oltre il 60%. La differenza
meno consistente, invece, si sarebbe realizzata nell’anno 2012, anno in cui il
peso del prezzo si è abbassato al di sotto del 40% e i prezzi sono stati
mediamente più bassi rispetto al 2010, soprattutto per quanto riguarda la
fascia diurna.