L’analisi di Augusto Verlicchi, Direttore settore Cerealproteici.
Tralasciando
i dati relativi alla produzione primaria di frumento tenero e frumento duro che
tutti sappiano essere deficitari rispetto ai fabbisogni interni della nostra
industria di trasformazione, credo sia opportuno concentrarci sui mercati di
sbocco in termini di fabbisogni quantitativi e qualitativi. Questo per uscire
dalla logica di una produzione indifferenziata che spesso non soddisfa le
esigenze della trasformazione, appesantisce un mercato di una commodities che
deve competere con produzioni estere che spesso hanno costi di produzione
inferiori. Pertanto “prima si vende poi si produce”, oggi più che mai, questo
principio è attuale per cui l’analisi dei mercati di sbocco è indispensabile.
Dai dati
Italmopa sull’attività produttiva del settore molitorio, l’utilizzazione di
sfarinati di frumento tenero e di frumento duro nel 2016 si è attestata in
7.751.000 tn. Con un incremento dello 0,7 % rispetto al 2015.