Anche
quest’anno si chiude un altro anno molto difficile per l’agricoltura. Quasi nessuna coltura si è
salvata, vuoi per avversità climatiche (l’eccessiva piovosità, oltre a grandine
e bombe d’acqua che hanno colpito le colline del faentino con particolare
violenza), vuoi per l’andamento dei mercati. Da ultimo è subentrato anche
l’embargo Russo.
Nonostante
queste tante congiunture negative, per la Cooperativa
Terremerse si prospetta un
incremento complessivo di fatturato del bilancio consolidato - comprendente
anche le società controllate Terre da Frutta, Semìa e Borgobuono - che
raggiungerà i 171 milioni di €, con un aumento
di 11 milioni rispetto al 2013 (pur in presenza della pesante flessione dei
prezzi per ortofrutta, cereali e carni), corrispondente circa al 6,8 % di
crescita, facendo così registrare un incremento
di fatturato di ben 40 milioni di € negli
ultimi quattro anni. Il prestito da soci, in costante aumento, raggiunge i 14 milioni di €. Il margine prevedibile, superiore al mezzo
milione di €, ricavato dalle attività con clienti non soci che la Cooperativa
gestisce nei vari settori delle carni, cereali e agroforniture, verrà destinato
ad accantonamenti, che sommati a
quelli già effettuati negli anni precedenti, andranno a raggiungere la
ragguardevole somma di 2 milioni di €.
Il comparto ortofrutta realizza un
importante recupero di volumi di conferimento (+90.000 quintali rispetto al
2013: +23%). La crescita dei volumi dovrà essere accompagnata da un ulteriore impegno
di sostegno da parte della Cooperativa, in attesa di realizzare compiutamente
il riposizionamento verso nuovi prodotti, intercettando imprese e territori in
grado di generare redditi aggiuntivi, così da abbassare ancora i costi dei
servizi per gli associati. Le produzioni classiche della Romagna, come le
nettarine, hanno bisogno di essere integrate con importanti innovazioni di
prodotto. Terremerse sosterrà, con risorse del Piano Operativo, nuovi
investimenti per varietà di kiwi rosso e giallo, nuove varietà di mele come la
Fujion, ecc. e opererà per dare massima diffusione alle innovazioni
tecnologiche e agronomiche, quali reti avvolgenti, diradamento meccanico, ecc.
finalizzate a realizzare economie di costo.
Il settore
delle agroforniture (commercializzazione
prodotti agronomici e zoomangimistici, macchine e attrezzature agricole,
impiantistica, irrigazione e drenaggio) mette a
segno un ulteriore incremento del fatturato dell’11%, conservando la propria
marginalità e configurando la presenza di Terremerse nel settore come uno dei
maggiori player di livello nazionale, pronto a compiere nuovi balzi in avanti, attraverso
nuove e vantaggiose acquisizioni d’impresa, già allo studio per il budget
dell’anno nuovo.
Nel settore carni prosegue con
buone potenzialità e primi significativi successi la società controllata Borgobuono, per
acquisire nuovi mercati in Italia e all’estero, mentre continua ancora la
flessione delle vendite sui canali tradizionali.
Il settore dei
cerealproteici mette a
segno una raccolta di 143.500 tonnellate, uno dei migliori risultati di sempre,
con una forte incidenza di cerealproteici primaverili, nonostante la produzione
a regime dei biodigestori che sottrae alla parte alimentare quantitativi
importanti. Il pessimo andamento dei mercati, vista l’abbondanza dei raccolti e
delle scorte a livello mondiale, ha recuperato soltanto per il grano duro.