Diversamente
da quella precedente, questa campagna di commercializzazione è stata
caratterizzata da quotazioni in ribasso su tutti mercati.
Le
produzioni record registrate a livello mondiale, hanno determinato per i paesi
grandi produttori un aumento dei quantitativi disponibili per le esportazioni,
pertanto la maggiore disponibilità di prodotto immessa sul mercato ha
condizionato al ribasso i prezzi, questo nonostante che gli scambi su base
internazionale siano stati elevati. Questa
situazione ha coinvolto particolarmente il frumento tenero. In senso contrario si
è distinto il prezzo della soia, che si è
mantenuto sostenuto per tutta l’annata commerciale.
Per
quanto concerne la nostra realtà produttiva di frumento tenero e duro, le
produzioni e le caratteristiche qualitative si sono rilevate mediamente
inferiori a quelle dello scorso anno. La
causa principale è stata all’abbondante piovosità dello scorso
anno, che non ha certamente favorito il normale sviluppo vegetativo dei cereali
a paglia. Spesso i ristagni idrici hanno creato un ambiente non favorevole alle
colture e alla normale applicazione delle principali tecniche colturali.
Purtroppo
anche per l’annata in corso la situazione metereologica della primavera non è
stata migliore.
Dal
punto di vista qualitativo la situazione dei frumenti teneri e dei frumenti duri
si è presentata in modo molto disforme e notevolmente diversa rispetto a quella
della campagna precedente.
«Come
da anni continuiamo a sottolineare, ogni campagna ha una evoluzione diversa
dalle altre, sia a livello produttivo, sia qualitativo e di mercato –
sottolinea Augusto Verlicchi, Direttore
cereali e proteici Terremerse - Per
questo, in termini di investimenti produttivi e commerciali, le scelte
imprenditoriali non vanno mai fatte basandosi unicamente sull’andamento della
campagna commerciale e produttiva dell’anno precedente. Deve invece far sempre più
breccia una logica di programmazione produttiva, basata
sulla sostenibilità economica e organizzativa della singola impresa e inserita in un contesto di filiera produttiva e capace di
rispondere commercialmente alle richieste quantitative e qualitative dei
diversi sbocchi di mercato». Non va poi dimenticato che una volta prodotto bene,
la produzione deve essere custodita e collocata nei tempi e nei modi richiesti
dal mercato. Troppo spesso, ed è un'anomalia soprattutto italiana, vige ancora
la logica del conto deposito che non
permette certamente di rispondere a queste esigenze.
«Terremerse
da molti anni continua ad investire sulla programmazione produttiva, la
differenziazione qualitativa e la valorizzazione delle caratteristiche dei
diversi cereali – prosegue Verlicchi - Concentrare i volumi, pianificare le
produzioni in funzione dei diversi mercati di sbocco, innovare e razionalizzare
la logistica e soprattutto sviluppare rapporti di partnership fra produzione e
mercato per accrescere la catena del valore e garantire più reddito alle
imprese, sono gli obiettivi primari che la Cooperativa si è data».
Anche
per Terremerse, l’annata appena conclusa è stata caratterizzata da quantitativi
ritirati molto alti. Complessivamente sono state ritirate
137.131 tonnellate di cereali. Questo
anche grazie al fatto che nel 2013 alle
251 aziende nuove Socie del 2012, se ne sono aggiunte altre 340, portando il
numero complessivo dei nostri conferenti cerealicoltori a 1.712. «Questi dati crediamo parlino da soli, e siamo convinti
confermino la bontà delle nostre strategie e la serietà che abbiamo sempre
tenuto nei confronti di tutti i produttori che continuano a darci fiducia
attraverso il conferimento delle loro produzioni – conclude il Direttore - Il Comitato Cereali di Terremerse nel corso della sua ultima riunione, approvando i prezzi di
liquidazione dei cereali a paglia, ha espresso un giudizio positivo in
considerazione delle quantità da liquidare e dell’andamento del mercato caratterizzato
al ribasso. Ancora una volta Terremerse ha difeso
il reddito dei cerealicoltori, migliorando nel contempo il proprio
posizionamento di mercato. I
risultati raggiunti dalla Cooperativa Terremerse a difesa del reddito dei
produttori e la crescente fiducia delle nuove aziende ci inducono a continuare
sulla strada intrapresa».