Il preconsuntivo 2013 della
Cooperativa Terremerse presenta dati di notevole positività, sia in
rapporto al quadro generale dell’economia e della finanza in Italia e in
Europa, sia in rapporto alle potenzialità di sviluppo che evidenzia. La
proiezione ottenuta sul consuntivo al 30 settembre prospetta un utile
d’esercizio, con un consolidamento del fatturato complessivo a 157
milioni di € e un leggero, ma significativo, recupero sul piano della
prevalenza mutualistica, ossia dell’attività svolta con soci rispetto al
totale.
L’esercizio 2013, in via di conclusione con un saldo
attivo, sarà l’ultimo prima di una riorganizzazione aziendale di largo respiro
che, a partire dal 2014, rilancerà ulteriormente la competitività e la capacità
di fare accumulazione della Cooperativa, focalizzando il ruolo di Terremerse
nella logistica avanzata e nel marketing per i mercati nazionali e per l’internazionalizzazione.
Nella composizione del fatturato
le agroforniture spiccano un
ulteriore balzo in avanti, passando dai 53 ai 60 milioni di € (+13%), con il
consolidamento del margine acquisito. L’incremento più significativo si deve ai
settori dei fitofarmaci (+25%) e dell’impiantistica e irrigazione (+35%).
Il settore cerealicolo realizza il record assoluto di volumi ritirati, in un’annata
caratterizzata da rese modeste dei cereali a paglia e dalla fortissima
concorrenza di 50 impianti per biogas tra Ravenna e Ferrara, che sottraggono
ogni anno molto mais alla destinazione mangimistica e alimentare, con il
sostegno di determinanti provvidenze pubbliche. Le consegne hanno raggiunto
quota 133mila tonnellate contro le 115mila del 2012 (+15,65%). Anche
quest’anno, oltre 300 nuove aziende hanno consegnato a Terremerse, gratificandoci con la loro fiducia. Un
risultato che premia la qualità del nostro servizio e l’apertura dimostrata
nella costruzione di alleanze con il Consorzio Italiana Stoccaggi e con
SADA/ANB. L’ottimo risultato conseguito nella raccolta purtroppo non viene
altrettanto premiato dall’attuale andamento del mercato, sempre volatile e
complessivamente in flessione.
Il settore carni realizza una buona performance, conseguendo un risultato di
budget superiore alle aspettative, dopo la perdita di tutto il fatturato di
carni macinate per Unicoop, che contribuiva a determinare l’utile di gestione
fino al 2011. Il lavoro fatto nella gestione del salumificio, per acquisire
maggiore convenienza di prezzo senza intaccare la qualità dell’offerta, ci
premia assorbendo le persistenti difficoltà del prosciuttificio a remunerare i
propri costi e prospettando importanti successi in nuovi mercati in Italia e
all’estero.
Il settore macchine subisce una pesante flessione di fatturato e di margini,
pur spuntando la migliore performance di vendite rispetto alle concessionarie
Same Deutz Fahr del mercato nazionale: un segno inequivocabile delle difficoltà
del settore, in assenza di provvedimenti di sostegno, pur ripetutamente
annunciati.
Infine, il comparto dell’ortofrutta
segna un calo di volumi conseguente alle avversità climatiche dell’anno, che deprime il valore degli sforzi
effettuati in ordine all’ottimizzazione della produttività e del contenimento
dei costi variabili. L’utilizzo solo parziale degli stabilimenti di lavorazione
accresce l’incidenza dei costi fissi, rafforzando l’opportunità delle scelte di
ristrutturazione messe a punto negli scorsi mesi: la concentrazione delle
lavorazioni, la ricerca di partner con cui condividere sinergie per realizzare
congiuntamente il completamento di gamma e l’accesso all’innovazione di
prodotto, da cui dipende la possibilità di rilanciare la capacità del settore
di produrre reddito per i soci e per le strutture cooperative.