La campagna commerciale del Kiwi Hayward si è conclusa. La
Cooperativa Terremerse di Bagnacavallo ritira e commercializza circa 65.000 Ql.
di prodotto in diversi territori, compreso quello di Latina, attraverso
l’ufficio commerciale della O.P. Pempacorer.
Per quanto riguarda la filiera ortofrutticola Terremerse
rappresenta: 1.200 soci in Emilia Romagna, Lazio e Basilicata; 4.600 ha di colture ortofrutticole; circa 1.800.000 Ql. commercializzati per un
valore di oltre 40 milioni di Euro.
Terremerse è associata alla O.P. Pempacorer che organizza 21
Cooperative Ortofrutticole (fra le quali un’industria di trasformazione)
situate in Emilia Romagna e nel Lazio. La O.P. Pempacorer controlla 3.200.000
Ql. Di ortofrutta per un valore commercializzato di 170 milioni di Euro.
Commento a consuntivo della campagna commerciale kiwi
2011-12 da parte dell’ufficio commerciale
dell’O.P. Pempacorer.
La produzione totale di kiwi per il 2011 in Italia prevedeva
512.750 tonnellate, +16% sul deficitario 2010 e poco superiore alla media
2006-2010 (+3%).
La qualità del prodotto in raccolta (brix e sostanza secca)
e la conservabilità è risultata superiore agli anni precedenti; purtroppo il
peso dei frutti e di conseguenza il calibro sono risultati, invece, decisamente
inferiori alla media delle ultime campagne. La grande quantità di prodotto
raccolto, la forte presenza di calibri medio piccoli e la persistenza del Kiwi
Neozelandese fino a tutto dicembre, ha depresso la commercializzazione di fine
anno. Da gennaio 2012 i consumi di kiwi in tutto il mondo si sono ripresi
facendo recuperare i volumi di vendita. Purtroppo i prezzi di vendita, e di
conseguenza le liquidazioni al produttore, sono risultati inferiori alle
aspettative: il mercato ha riscontrato non poche complicazioni ad assorbire il
kiwi di calibro medio-piccolo, mentre i calibri grossi 105 g/oltre sono
terminati in fretta e con prezzi sufficienti. Il continuo afflusso sul mercato
di prodotto sottomisura ha mantenuto un prezzo generale molto depresso, andando
a incidere anche sulle quotazioni dei calibri superiori.
In futuro occorre trovare altre soluzioni al prodotto
piccolo sotto i 70 grammi, evitare di immetterlo sui canali ommerciali creando
confusione e complicazioni negative sugli altri calibri, ma soprattutto
intervenire con buone pratiche colturali per ottenere calibri conformi alle
richieste dei consumatori.